In copertina: l’Intercity 703 da Roma riparte dalla stazione di Ariano Irpino alla volta del capolinea di Bari Centrale il 4 gennaio 2025. Foto Archivio ACME.
L’attesissima trasformazione in Alta Capacità/Alta Velocità della linea Napoli-Bari, comprendente sia lavori di ammodernamento che di completa rivisitazione del tracciato, si svilupperà, come è noto, per un totale di 145 chilometri. Secondo le previsioni attuali, l’intera opera verrà a costare poco più di sei miliardi di euro e sarà destinata ad incidere pesantemente sul trasporto, non solo ferroviario, tra Puglia, Campania e Lazio a partire dalla fine dell’anno appena cominciato.
Con la curiosità e lo spirito del cronista ci siamo autoinviati sul posto per renderci conto dello stato dell’arte, cercando di andare oltre i contenuti dei comunicati ufficiali. Quando, si spera presto, i treni arriveranno a correre tra Napoli e Bari in circa due ore, tutto ciò che adesso cattura l’interesse del pubblico cadrà inevitabilmente nell’oblio più profondo, restando solo materia di ricerca e studio per i pochi desiderosi di riscoprire il tempo che fu; è dunque oggi importante raccontare dei cantieri, delle opere ed anche delle aspettative man mano che queste prendono forma e diventano parte del nostro futuro.
I lavori sono suddivisi in otto lotti, quattro dei quali relativi ad interventi sulle tratte da Napoli sino a San Lorenzo Maggiore, prima di Benevento, ed altrettanti dopo il capoluogo campano, da Apice sino a Cervaro. Questi ultimi sono i più impegnativi, prevedendo uno spostamento del percorso originario sino venti chilometri più a sud rispetto alla localizzazione attuale. L’opera più importante dedicata ai passeggeri è la stazione di interscambio “Hirpinia” localizzata nel comune di Ariano Irpino, ad una decina di chilometri dal centro del paese e a poco più di tre chilometri da quello di Grottaminarda, il tutto a metà del cosiddetto “tratto centrale” Apice – Orsara, nel cuore della nuova linea.
Lo scalo è situato a circa un chilometro e mezzo, lato Napoli, dall’ingresso della galleria Grottaminarda, che corre proprio sotto l’omonimo comune ed il cui scavo è stato completato da qualche mese; il lato Bari si trova invece proprio sull’uscita della grande galleria Hirpinia-Orsara, che con i suoi 27 chilometri sarà, una volta completata, la più grande d’Italia insieme a quella del Terzo Valico di Genova, e la dodicesima al mondo.
L’impianto disporrà di quattro binari per il transito e la sosta dei convogli, più tre binari ad esclusivo uso di RFI per la sosta dei mezzi di servizio e di manutenzione della linea. Una volta in funzione, il fabbricato viaggiatori Hirpinia si troverà al centro di un area mediamente popolata, con oltre cinquantamila abitanti nel raggio di una dozzina di chilometri, all’interno della quale oltre ai due comuni già menzionati occorre citare quello di Mirabella Eclano. Se si investirà sull’intermodalità dei passeggeri, si creeranno le condizioni per indirizzare al sistema ferroviario viaggiatori sulle medie e lunghe distanze, verso Roma o Bologna/Milano, per esempio, che per comodità ma soprattutto per mancanza di offerta oggi non utilizzano il treno preferendogli, molte volte accontentandosi, il bus.
Sebbene la nuova struttura non sia ancora completa, il manufatto di base si vede molto bene, anche a distanza di qualche chilometro, cosi come si nota lo sviluppo del breve viadotto che precede l’entrata nella galleria Grottaminarda, che insieme alle altre due gallerie Melito (4413 metri) e Rocchetta (6455), attualmente in fase di scavo, verso Apice (Napoli) rappresentano la parte più avanzata dei lavori relativi ai lotti centrali della nuova parte di linea il cui completamento è previsto nel 2027.
Dall’altra parte della stazione di Hirpinia, verso Orsara (Foggia), è invece solo accennato il grande portale della lunghissima galleria, che comincerà con una canna sola per poi sdoppiarsi e divenire a doppia canna nel territorio della provincia di Foggia.
Proprio da questa parte del tratto centrale, i lavori sembrano essere in ritardo rispetto al cronoprogramma e se le due gallerie parallele tra Orsara e Bovino sono in fase di scavo da ormai più di un anno, la realizzazione dell’opera più lunga e più importante registra qualche difficoltà, tanto che anche la data di apertura dell’intera linea è stata procrastinata al 2029, un anno in più rispetto a quella indicata nel 2015, quando erano stati avviati lavori dei primi lotti.
Diversa e decisamente più favorevole al pubblico è invece la situazione dei primi lotti, quelli da Napoli verso Benevento, dove gli interventi anche impegnativi, sono in avanzata fase di realizzazione; il primo tratto di poco meno di 16 km da Napoli Afragola fino a Cancello, tutto di nuova costruzione, è in fase di allestimento e la sua attivazione è prevista per la fine dell’anno corrente così come per il raddoppio, anche in variante, sino alla stazione di Frasso Telesino. Gli altri due lotti sino a San Lorenzo Maggiore dovrebbero essere invece completati entro l’anno prossimo.
Dall’altra parte della linea, da Cervaro (Foggia) sino a Bovino-Deliceto la tratta complessiva di circa 20 chilometri è già stata aperta al traffico da qualche anno, ma solo con l’apertura della nuova tratta da Napoli sino a Frasso Telesino dovrebbero finalmente vedersi i vantaggi delle nuove opere anche sui tempi di percorrenza.
Stando infatti alle indicazioni di RFI i tempi di percorrenza dovrebbero scendere a due ore e quaranta minuti nei servizi tra Napoli e Bari, contro le attuali poco più di quattro ore dell’unica coppia di Intercity 715/716 attualmente presenti in orario.
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