SONO LE 13.59 quando entro nella stazione di Bari Centrale a ridosso del binario 11, dal lato “nuovo” di via Capruzzi e cerco subito un’emettitrice per poter fare il biglietto Bari – Bitritto e percorrere così la nuova linea aperta da una ventina di giorni fa. Cominciamo ahimé male, l’addetto alla sicurezza mi rivela che non ci sono macchinette da questo lato, e che quindi dovrò recarmi sul binario uno per acquistare il titolo di viaggio. Provo allora a farlo online, ma mancano ormai solo cinque minuti, è troppo tardi e il sito non lo permette più. Mentre sono rassegnato a restare a terra mi viene in soccorso la gentilezza del capotreno il quale, comprendendo il problema, mi autorizza a fare il biglietto a bordo senza dover pagare i cinque euro di sovrattassa.
Non è che io abbia qualcosa da fare in quella piccola cittadina pugliese di soli undicimila abitanti; l’idea però di fare un giro su quella che a Bari ormai da qualche settimana tutti quanti chiamano la “metropolitana” è, per un autoctono amante della ferrovia, una motivazione ben più che sufficiente.
Sul convoglio siedono una ventina di viaggiatori, e ci sono due biciclette nella carrozza centrale. In perfetto orario il treno parte, lasciandosi sulla sinistra quello che un tempo era la Squadra Rialzo e che oggi, rimossi i pochi fabbricati superstiti, è destinata a diventare, speriamo in tempi brevi, il parcheggio di interscambio degli autobus extraurbani. La prima tratta della ferrovia è comune con quella per Taranto, che in uscita da Bari Centrale viaggia ancora a binario unico sino all’altezza del chilometro 1+200. Lì il nostro treno Jazz di Trenitalia affronta la deviata a sinistra ed entra sulla nuova linea che dopo un breve tratto in trincea si sviluppa poi su un lungo viadotto, affiancando dapprima il quartiere Poggiofranco e subito dopo lo storico stabilimento della birra Peroni, sovrappassa quindi la tangenziale e infine si lascia lo stadio San Nicola qualche centinaio di metri sulla destra.
Sebbene oggi sia sabato pomeriggio e la squadra di calcio del Bari giochi in casa, allo stadio in treno non ci si può ancora andare: la fermata prevista non è stata infatti ancora realizzata, però si dice, o sarebbe forse meglio dire si spera, che questo avvenga entro l’anno. Ma in tutta onestà ciò appare oggettivamente difficile tenendo conto che nell’area ad essa dedicata oggi non c’è segno di infrastrutture in costruzione, e non si vede anzi nemmeno una recinzione.
Alle 14:17 il treno approccia lentissimamente la nuova stazione di Bari Santa Rita, dotata di due binari e dove ci attende il treno locale 19956 con destinazione Bari Centrale; la sosta dura un minuto e i due treni ripartono contemporaneamente. All’uscita il nostro Jazz a cinque casse accelera rapidamente e percorre a circa 60 km/h la tratta fino alla stazione di Bari Loseto, che è invece a binario unico, e da cui ripartiamo dopo una cinquantina di secondi di sosta.
Tre minuti più tardi si entra in perfetto orario nella stazione di Bitritto, dotata di due binari di testa e caratterizzata da un fabbricato dal design minimale. Sono le 14:28 in punto. L’unica emettitrice di biglietti è subito luogo di fila da parte dei viaggiatori diretti in città con il locale 19958 delle 14,47.
Una volta partito, dopo la breve sosta di ritorno a Bari Loseto affronta la linea circa alla stessa velocità massima dell’andata, ossia 55 km/h. A onor del vero la tratta sarebbe abilitata agli 80, ma si sarà deciso, molto probabilmente per prudenza, di abbassare temporaneamente il limite per questa fase iniziale dell’esercizio.
L’arrivo a Bari Santa Rita è questa volta sul primo binario ed è quasi contemporaneo all’arrivo dell’altro treno in direzione di Bitritto; attendiamo che quest’ultimo liberi il tracciato, poi finalmente lo scambio si apre, il segnale diventa verde ed il treno riparte alla volta di Bari Centrale dove arriviamo anche qui in perfetto orario.
Una trentina di viaggiatori per la maggior parte saliti all’altro capolinea lasciano il treno, che viene chiuso dal personale di scorta: la prossima partenza sarà alle 16,37 e poi con cadenza quasi oraria sino all’ultima corsa delle 18,47.
Da più parti si auspica, e qualcuno promette anche, che ben presto il servizio sarà esteso anche alle ore serali. Attendere oggi non sembra però un problema per i baresi, mentre si godono la loro piccola “metropolitana”. D’altra parte come non comprenderli, dopo che l’hanno aspettata per oltre trent’anni?
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