Meglio tardi che mai
Sono passati cento anni dall’omicidio di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno del 1924 per mano di un manipolo di fascisti che avevano ottenuto dalla polizia segreta, direttamente riconducibile a Benito Mussolini, il benestare a eliminare il capo dell’opposizione.
Lo stesso duce, che di quel governo era a capo, non ebbe a dolersi troppo della cosa: in un discorso che oggi definiremmo quantomeno stravagante confessò anzi di avere – parole sue – “la responsabilità politica, morale, storica di quanto è avvenuto”.
Il fascismo del Ventennio finì nel 1945; a meno di improbabili ma non impossibili rigurgiti è una pagina che non rivivremo, tuttavia non possiamo purtroppo escludere che possa capitarcene una simile.
Oggi, a un secolo da quel delitto, desta certamente curiosità una vicenda che riguarda Finale Ligure, comune della riviera di Ponente. Lì, al leader dei Socialisti Unitari barbaramente accoltellato non era mai stato dedicato neanche un vicolo, e questo in una provincia, quella di Savona, che ha dato i natali ad uno dei più amati presidenti della Repubblica Italiana, quel Sandro Pertini socialista e profondamente antifascista.
Ma, come dice l’adagio, meglio tardi che mai: domenica 24 novembre 2024 la piazza antistante la stazione di Finale, da sempre “Piazza della Stazione”, è stata intitolata a Giacomo Matteotti, con decisione all’unanimità dell’intero consiglio comunale. Verrebbe da aggiungere, finalmente.
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