In copertina: il trasferimento dell’HMU 214 003 dal sito di produzione di Savigliano al circuito di prova di Bologna San Donato, effettuato da Captrain con una delle sue locomotive E 494. Foto Massimo Rinaldi.
Di Massimo Rinaldi
Proveniente dal circuito di prova tedesco di Salzgitter è stato oggi, 13 febbraio, presentato alla stampa il primo treno ad idrogeno Coradia Stream H realizzato da Alstom per Ferrovie Nord. Denominato H2iseo, l’innovativo mezzo aveva già fatto la sua comparsa all’Expo ferroviaria del 2023, anche se in quella circostanza il costruttore aveva provveduto ad esporlo in forma solo statica. Con la presentazione odierna, invece, si conclude un ciclo di prove per il rifornimento del treno e per il collaudo dell’impianto di Rovato di proprietà della società Sapio, fornitrice del combustibile.


Insomma, si entra nel vivo e dovrebbe avere inizio, finalmente, l’attuazione del programma della regione Lombardia che prevede ben quattordici treni e due centrali di produzione dell’idrogeno, una a Rovato appunto e un’altra ad Iseo. Il progetto, decisamente ambizioso e finanziato anche da risorse PNRR, è stato illustrato questa mattina per voce degli assessori della Regione Lombardia Franco Lucente, Trasporti e Mobilità, e Claudia Maria Terzi, Infrastutture e Opere Pubbliche, e di Michele Viale, AD di Alstom Italia, che hanno spiegato nel dettaglio l’impegno congiunto nello sviluppo di soluzioni ecologiche per il trasporto locale.


Il treno, costruito interamente in Italia, comincerà ben presto delle corse di prova sperimentali sulla linea alla quale è destinato, la Brescia – Iseo – Edolo, in vista dell’entrata in servizio effettiva prevista entro i primi sei mesi del 2026. Va detto che di recente un analogo progetto sperimentato in Germania non ha raggiunto risultati incoraggianti ed ha anzi portato le ferrovie tedesche su posizioni di sostanziale contrarietà rispetto a questo tipo di soluzione. I motivi sono da ricollegare al grande costo di produzione del combustibile e all’autonomia del treno. Quest’ultimo problema sembra sia ormai superato: la società costruttrice ha infatti dichiarato che il convoglio è in grado di percorrere oltre 600 km tra un rifornimento e l’altro, miglioramento assai significativo rispetto all’esperienza tedesca e dovuto principalmente a nuove soluzioni tecniche di recentissima adozione. Per quanto riguarda i costi, invece, l’impressione è che le valutazioni economiche potranno dare risposte solo se si ricorrerà a un utilizzo di questa tecnologia su larga scala.
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